Chi siamo

Ramatnal è il nome di un minuscolo villaggio sperduto nella campagna del Karnataka (distretto di Raichur); una delle infinite piccole comunità in cui alcuni di noi nel 2005 hanno avuto la possibilità di vivere un’esperienza di solidarietà umana molto importante. Negli anni successivi il contatto con la realtà indiana ha fatto maturare in noi la volontà di fondare questa Associazione il cui nome, in segno di gratitudine per i valori che si sono svelati dentro di noi abbiamo voluto adottare. Nel febbraio 2009 abbiamo costituito “RAMATNAL_Onlus” un’organizzazione di volontariato, non a fine di lucro, che si pone al di fuori di ogni ideologia, di ogni religione, ovviamente di ogni posizione politica. L’etica che ci guida, in sintonia con la realtà indiana è quella gandhiana volta al rispetto della persona senza alcuna distinzione.

Noi ci sentiamo minuscoli come quel villaggio, ma parte di un tutto, ed in quel tutto noi vogliamo fare la nostra parte.

A “PremaVasam”, una straordinaria casa di accoglienza alla periferia di Chennay abbiamo visto concretamente applicare un motto che condividiamo pienamente

“Nessuno può fare tutto, ma tutti possono fare qualcosa”.

IL TITOLO AL LOGO DI RAMATNAL SONO PAROLE IN HINDI CHE SIGNIFICANO “L’ALBERO DI NEEM”

Il neem in India è una pianta molto diffusa e dalle molteplici benefiche proprietà tanto da essere considerata la “farmacia del villaggio“. I villaggi sono sempre sperduti per cui al bisogno diventa indispensabile ricorrere con metodi efficaci, naturali ed immediatamente reperibili. Così il territorio e la natura che isolano milioni di persone, quasi sempre a ridosso di corsi d’acqua, sono anche donatori di fonti di sostegno e sussistenza.

Il neem viene infatti usato sia in agricoltura che in fitoterapia.

Nella similitudine di questa metafora, anche noi vorremmo paragonarci ad un albero,un albero di neem, che cresce e dona le preziose sostanze di cui è composto.

Nei villaggi, ma a anche nelle metropoli, attorno ad un albero, specie se di neem, si crea un luogo particolare. All’inizio compare una piccola statuetta poi un minuscolo tempio, ma ciò che è importante è l’aggregazione delle persone attorno a questo luogo particolare che diviene sacro e con esso la pianta che lo ha generato. Un’unione tra natura uomo e anima.

Sedersi, senza far nulla, in questi luoghi crea un’intimità particolare con noi stessi e con quell’ambiente e comunità. Se siamo disponibili ad ascoltarla si puo’ sentire l’energia derivata da migliaia di preghiere, meditazioni, come entrare nelle nostre cattedrali cristiane in cui già dai primi passi ti senti avvolti dalla profonda intensità del luogo, un’energia vibrante generata dalla devozione e dell’amore verso Dio.